Storia di un post Exertional Malaise
- Vivere a vista
- 7 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Sono stato in ospedale per due visite: una spirometria e una visita neurologica.
È stato un impegno importante per il mio corpo che funziona in modalità ridotta. La spirometria, in special modo, mi ha distrutto: per quindici minuti ho dovuto gonfiare e svuotare totalmente i polmoni. Manco fossi stato un apneista che deve stabilire un nuovo record mondiale!
Sono rientrato a casa alle 17, rintontito da quella giornata decisamente piena.
Il pomeriggio successivo ho iniziato ad avvertire una sorta di bruciore agli occhi, seguito da una sensazione di sonnolenza.
Erano i primi sintomi della PEM. Questo acronimo sta per Post Exertional Malaise, che in italiano significa malessere post sforzo. È il sintomo più debilitante e spaventoso per chi soffre di Encefalomielite Mialgica, che nel mio caso è dovuta al Long Covid.
Una qualsiasi attività fisica, cognitiva o un’emozione molto forte, fanno peggiorare i sintomi che già tormentano quotidianamente chi è malato di ME/CFS. Nello specifico, credo che la mia post exertional malaise sia nata dallo sforzo della spirometria e dalla lunga giornata passata nei corridoi dell’ospedale.
Durante una post exertional malaise, le mie giornate ingrigiscono. Tutto si fa annebbiato, le cose perdono la loro forma e si sciolgono di fronte ai miei occhi. Galleggio in un limbo penoso, dove vengo assalito da aculei che traffigono le carni.

Non ci sono cure. Resisto, sdraiato sul letto.
Le fitte dolorose montano, e mi travolgono come onde che mi levano il respiro. Mi chiudo a riccio, nel vano tentativo di proteggermi. Le mani premono le tempie come fossero interruttori: “Basta! Fermatevi! Mi arrendo!” grido.
Ma questa violenza non ha pietà, è guidata da una forza feroce che strappa la mia volontà in pezzi irreparabili.
Rimanere in equilibrio dentro una tempesta del genere è pura illusione: la speranza viene spazzata dal primo maroso e ingoiata in una nera profondità.
Così rimango, per un tempo indefinito.
Quando mi sveglio, tutto in me è raso al suolo. Respiro come se fosse la prima volta. Vedo, ma non riesco a guardare. Percepisco la mia corporatura, la sento ingombrante sotto le lenzuola.
Confuso, ritorno lentamente alla vita.
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